Dopo esservi introdotti al tema del controllo Vies e F23, oggi vi proponiamo un altro argomento che speriamo catturi la vostra attenzione. L'apertura della Partita IVA è una delle prime cose da fare quando si decide di avviare un'impresa. È infatti necessaria questa operazione per poter essere in regola con lo Stato italiano e dunque con il sistema contributivo. È dunque molto importante conoscere bene tutta la procedura per aprire la partita iva stessa. È inoltre possibile anche effettuare l'apertura della partita iva all'estero, effettuando delle semplici e veloci operazioni.
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- La partita iva all'esterno e nei Paesi dell'Unione europea
- La procedura per richiedere la partita iva estera
- Tempi e modalità
Di seguito una guida che abbiamo redatto proprio per guidarti tra le pratiche burocratiche di cui sopra. Non esitare a commentare l'articolo e/o a farci avere dei feedback in merito.
Molto usata è la partita iva all'interno dei Paesi membri dell'Unione Europea. Vediamo ora come ottenere la partita iva estera.
La partita iva all'esterno e nei Paesi dell'Unione europea
L'apertura della partita iva all'estero e all'interno degli Stati della Comunità Europea viene definita Intracomunitaria o comunitaria. Così come accade per la partita iva italiana, la partita iva estera possiede un codice numerico e all'interno di esso sono contenuti i due numeri che identificano lo Stato di appartenenza e dove si è effettuata l'apertura della stessa.
La partita iva estera consente di effettuare transizioni tra l'Italia e lo stato in questione; quella comunitaria consente le transizioni di beni e servizi tra i Paesi dell'Unione Europea.
Come ulteriore fonte di approfondimento ti consigliamo anche di leggere il nostro articolo sul Codice SAE.
Attività di import-export: perchè la partita iva estera è meglio?
La Partita IVA estera offre numerosi vantaggi per le attività di import-export. Ecco alcuni dei principali benefici:
- Semplificazione delle operazioni di import-export: Una Partita IVA estera facilita notevolmente il processo di fatturazione e agevola le transazioni finanziarie tra l'azienda e i partner commerciali stranieri. Ciò semplifica il flusso di denaro e rende più agevole il pagamento delle merci importate o l'incasso delle vendite all'estero.
- IVA intracomunitaria: La Partita IVA estera consente di operare all'interno dell'Unione Europea (UE) come soggetto passivo IVA intracomunitario. Ciò significa che le operazioni di vendita e acquisto di beni e servizi tra paesi membri dell'UE saranno esenti da IVA, semplificando notevolmente la gestione delle transazioni all'interno del mercato unico.
- Agevolazioni doganali: Essere in possesso di una Partita IVA estera agevola il processo doganale per l'importazione e l'esportazione di merci. Consentendo di ottenere agevolazioni e sconti doganali, riduce i tempi di sdoganamento e rende più competitiva l'attività di import-export.
- Possibilità di recuperare l'IVA pagata all'estero: La Partita IVA estera può consentire alle imprese di recuperare l'IVA pagata sugli acquisti effettuati in un altro paese. Ciò contribuisce a ridurre i costi di produzione e di gestione dell'attività di import-export.
- Accesso a finanziamenti e agevolazioni fiscali: In alcuni paesi, la registrazione con una Partita IVA locale può consentire alle imprese di accedere a finanziamenti agevolati e benefici fiscali, incentivando gli Investimenti e la crescita dell'attività internazionale.
- Credibilità e fiducia: Avere una Partita IVA estera può aumentare la credibilità dell'azienda agli occhi dei clienti e dei fornitori stranieri. Dimostra che l'azienda è registrata e operante in conformità alle normative fiscali del paese di destinazione, rassicurando così i partner commerciali sulla serietà e l'affidabilità dell'impresa
- Espansione dei mercati: Con una Partita IVA estera, l'azienda può ampliare la propria base di clienti e fornitori a livello internazionale, aprendo nuovi mercati e opportunità di business.
Tuttavia, è importante sottolineare che ottenere e gestire una Partita IVA estera comporta anche responsabilità e adempimenti fiscali specifici nei paesi in cui si opera. È fondamentale ottenere un'adeguata consulenza legale e fiscale per comprendere appieno le implicazioni dell'attività di import-export e per garantire il rispetto delle normative fiscali internazionali.
Se questo pezzo ti sta appassionando, ti suggeriamo di salvare anche quello riguardante la Partita IVA comunitaria.
La procedura per richiedere la partita iva estera
Per ottenere la partita iva estera e quella intracomunitaria è necessario, così come per quella italiana, presentare l'apposita domanda per ottenere il numero di partita iva apposito. Entro trenta giorni gli incaricati dovranno decidere se accettare o meno la domanda. Il silenzio assenso è previsto in caso di rifiuto della domanda di richiesta di partita iva all'estero.
L'Agenzia delle Entrate offre numerosi servizi online relativi anche alla partita iva estera. È disponibile infatti all'interno del sito dell'Agenzia delle Entrate anche la possibilità di effettuare il controllo sulla partita iva intracomunitaria di un cliente o fornitore estero per essere sicuri di non essere truffati.
Tale servizio è connesso con tutti i sistemi fiscali degli Stati Membri dell'Unione Europea ed è attivo dal lunedì al venerdì dalle 8.00 alle 20.00 e il sabato dalle 8.00 alle 13.00. La procedura è molto semplice; basta scegliere con un click lo Stato che ci interessa sulla cartina geografica presente nel sito, inserire la partiva iva e premere invio per conoscere la validità della stessa.
Se questo articolo sta suscitando il tuo interesse, allora ti consigliamo di mettere da parte anche questo sulla Ricerca della Partita IVA.
Compilazione intrastat
L'elenco Intrastat è un modello, introdotto nel 1993 successivamente all'abolizione delle barriere doganali nella Comunità Europea. Attraverso il modello Intrastat si vanno ad elencare tutta una serie di acquisti e cessioni di beni mobili all'Agenzia delle Dogane, acquisti e cessioni effettuate dai titolari di Partita IVA verso fornitori e clienti di stati membri della UE, titolari anch'essi di Partita IVA.
Se credi che questo articolo ti stia effettivamente dando una mano, allora ti invitiamo a leggere anche quello sulla PEC gratuita.
Tempi e modalità
L'elenco Intrastat deve essere presentato all'Agenzia delle Dogana, in via telematica, entro lo scadere del 25 del mese successivo al periodo cui si fa riferimento. Si può comunicare l'elenco Intrastat attraverso si servizi telematici dell'Agenzia delle Entrate, qualora si sia già abilitati all'utilizzo di Entratel o Fisconline.
Se il presente articolo sta risvegliando la tua curiosità, ti suggeriamo di conservare il link all'articolo riguardante la partita IVA in Spagna.
Modelli per la Partita IVA estera
I moduli per segnalare l'elenco Intrastat sono reperibili sul sito ufficiale dell'Agenzia delle Dogane, secondo le seguenti suddivisioni:
- Elenchi riepilogativi aventi periodi di riferimento decorrenti dal 2010
- Cessioni intracomunitarie di beni e dei servizi resi
- Acquisti intracomunitari di beni e dei servizi ricevuti
In seguito alle direttive europee del 2011, l'Italia ha dovuto modificare i criteri di identificazione territoriale collegati alla applicazione dei tributi IVA, in particolar modo le prestazioni dei servizi e la presentazione dei modelli Intrastat. Attraverso il modello Intrastat si vanno ad elencare tutta una serie di acquisti e cessioni di beni mobili all'Agenzia delle Dogane, acquisti e cessioni effettuate dai titolari di Partita IVA verso fornitori e clienti di stati membri della UE, titolari anch'essi di Partita IVA.
Modifiche IVA
In particolare, bisogna tener conto in sede di compilazione del modello Intrastat, che sono stati modificati gli articoli 7 per la definizione del territorio dello stato, 7-bis per il presupposto territoriale per la cessione dei beni, 7 ter per le prestazioni di servizi, ma anche 7 quater e 7 quinquies sexies e septies.
Guida modello
Per presentare la dichiarazione Intrastat è possibile utilizzare il Software per la compilazione e il controllo formale degli elenchi riepilogativi degli scambi intracomunitari.