Dopo avervi parlato del bonus per i figli a carico e del codice tributo 3850, oggi cambiamo decisamente argomento. La flat tax, che letteralmente significa “tassa piatta”, è un nuovissimo sistema fiscale a cui, il nostro Governo sta lavorando da qualche tempo per accompagnare il Paese verso una rivoluzione fiscale che dovrebbe fare uscire l’Italia dall’attuale situazione di stallo che vige al momento.
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Quindi, l’imminente riforma fiscale dell’Irpef, sarà basata sul superamento dell’imposta sul reddito delle persone fisiche mediante l’introduzione della suddetta tassa piatta che sarà applicata sui redditi degli utenti mediante una doppia aliquota a seconda del redito della famiglia e delle imprese in maniera da diminuire la pressione fiscale che grava sui soggetti giuridici ed anche sui privati.
La flat tax verrà attuata in Italia con tempi molto stretti: infatti, già quest’anno partirà una flat tax su 1,5 milioni circa di partite IVA. Nel 2019 verrà lanciata la flat tax per le imprese e, già nel 2020, si parlerà di flat tax per le famiglie.
Vediamo quindi che cos’è, come funziona, pro e contro e vantaggi per gli italiani della flat tax.
Significato di flat tax
Sostanzialmente la Flat Tax rappresenta un modello fiscale che viene applicato mediante l’introduzione di questa tassa piatta che si basa solamente su una aliquota, unica e bassa, in grado di diminuire pesantemente l’evasione e maggiorare le entrate dello Stato.
L’idea dell’utilizzo della Flat Tax in Italia è stato recentemente oggetto di campagne elettorali ma era già stata proposta negli anni ’90, sulla base della tassa forfettaria applicata nel 1956 negli USA; essa prevedeva un’aliquota pari al 33% ed una no-tax area per gli indigenti i n sostituzione dell’IRPEF progressiva.
Con l’inizio dei lavori per la Flat Tax 18-19, in Italia, la tassa piatta si trasformerà in una dual tax, per via delle due aliquote, del 15% e del 20% previste. Inoltre vi saranno una serie di scaglioni di reddito per stabilire le deduzioni che spettano e che così porteranno a rispettare il principio di progressività dell’IRPEF che viene garantito dall Costituzione italiana.
Oggi è chiaro che questa nuova riforma fiscale porterà, come già detto, alla Flat Tax nel 2018 per le Partite IVA, nel 2019 per le imprese e nel 2020 per le famiglie ma, la prima misura che verrà attuata per ottenere le risorse necessarie alla nuova tassazione, sarà la pace fiscale per le cartelle. Per il prossimo futuro sono già previste una riforma delle pensioni, il Reddito di cittadinanza e l’aumento IVA.
I vari tipi di tassazione
La Scienza delle finanze ci dice che sono possibili vari tipi di tassazione in relazione a quanto e come l’aliquota aumenta all’aumentare del reddito. La scelta del tipo di tassazione è, ovviamente, quasi sempre una scelta politica. Tali tipi sono:
- Tassazione progressiva: è il tipo di tassazione attualmente in vigore in Italia e prevede che l’aliquota Irpef aumenti più che proporzionalmente rispetto al reddito, cioè che chi è più ricco versi in proporzione più tasse allo Stato rispetto a chi è più povero. Questo meccanismo è spesso preferito agli altri in quanto genera equità tra gli individui, tuttavia è poco efficace ai fini fiscali.
- Tassazione proporzionale: in questo caso, la tassazione è direttamente proporzionale al reddito, qualunque esso sia. È preferita perché genera introiti verificabili e più facilmente controllabili, tuttavia le classi più basse della popolazione potrebbero soffrirne in quanto chiamati a contribuire maggiormente, in media, rispetto alla tassazione progressiva.
- Tassazione regressiva: quando l’aliquota di contribuzione decresce al crescere del reddito imponibile (seguendo una tendenza inversa rispetto alla tassazione progressiva) si parla di aliquota regressiva.
- Fissa: nel caso in cui non si ha un’aliquota ma una quantità fissa da pagare indipendentemente dal reddito imponibile, si parla di tassazione fissa.
Il funzionamento della flat tax per le famiglie italiane
La flat tax per le famiglie è basato su un meccanismo non progressivo al quale si applica solamente un’aliquota senza deduzioni o detrazioni, quindi, più è alto il reddito e più alta sarà l’imposta anche se l’aliquota che si applica al reddito d’impresa o a quello familiare, è sempre la medesima. Però, in Italia, essendo la riforma basata su scaglioni di reddito e due aliquote, per le famiglie esiste la garanzia di un sistema forfettario di deduzioni che determina la no-tax area oltre alla quale viene applicata l’aliquota Flat Tax del 15% per i redditi che non superano gli 80.000€ e del 20% per quelli più alti.
Per quanto concerne le deduzioni esse saranno di 3.000€ ad ogni componente del nucleo familiare per coloro che hanno un reddito sino ai 35.000€, deduzioni per carichi familiari per redditi fino a 50.000€ e nessuna deduzione per i redditi superiori; quindi, non è stata confermata la no-tax area pensionati ipotizzata precedentemente. Ancora in fase di verifica è, invece, l’eventuale pacchetto deduzioni destinato alle imprese.
Fra i vantaggi della flat tax per le famiglie c’è sicuramente la diminuzione delle tasse dei cittadini, una tassazione più bassa per imprese ed aziende, la compilazione della dichiarazione dei redditi estremamente più semplice ed una notevole diminuzione dell’evasione fiscale.
Invece, com’è stato osservato nei Paesi in cui è stata già introdotto la flat tax per le famiglie, gli svantaggi maggiori sono rappresentati da: tagli della spesa da parte dello Stato, minori detrazioni personali basate sulle caratteristiche della propria famiglia e svantaggi per i lavoratori più ricchi.
Ecco l’impatto della flat tax per le famiglie nella nuova Legge di Bilancio sulle tasche dei contribuenti
Ci sono lavori in corso, ancora, per quanto riguarda la nuova Legge di Bilancio 2019 che è una fra le più importanti misure messa nero su bianco nel contratto dal recente governo che si è formato. Fra gli argomenti più discussi c’è certamente la manovra della cosiddetta flat tax per le famiglie, ovvero la tassa piatta fortemente voluta dal governo di Matteo Salvini.
L’ultimissima versione di cui si è tanto parlato è stata spiegata un po' a grandi linee dal sottosegretario al Tesoro, Massimo Bitonci, secondo il quale saranno presenti solo due aliquote: una, la prima, del 15% per coloro che hanno dei ricavi sino a 65mila euro, senza la contabilità e senza l’Iva; invece, la seconda, sarà del 20%, sino al tetto di 100mila euro di reddito prodotto.
Quest’ultima versione della flat tax, quindi, porterà i suoi vantaggi soprattutto al settore dei professionisti e al settore degli edili. Questo, perlomeno, è quanto è stato annunciato dalla Cna, cioè la Confederazione nazionale dell’artigianato, la quale ha simulato tutti gli effetti che produrrebbe la tassazione del 15% estesa a quelle attività che possiedono 65mila euro di ricavi.
Si tratta di un risparmio sulle tasse che potrebbe variare dagli 800 o 1.000 euro sino a quasi 15.000 euro in base alla propria professione ed al reddito. In questo modo, più che di flat tax, si parla della dual tax con aliquote del 15% e del 20% che porterebbe più vantaggi al settore dei professionisti, i quali risparmierebbero fra i 2.241 ed i 12.638 euro, subito seguiti dagli edili che avrebbero un risparmio tra i 2.051 ed i 14.925 euro.
Si pone, però, il problema che introducendo questa misura così, in colpo solo, si rischia di creare un buco nero nel bilancio di circa 50 miliardi di euro. Per questo, l’introduzione sarà graduale e, comunque, l’introduzione della prima aliquota unica al 15% destinata alle partite iva con 100.000 euro di reddito, costerà “solo” 3,5 miliardi di euro!
Legge di Bilancio 2019: ecco cosa potrebbe cambiare
Come già lautamente anticipato e supposto la nuova Legge di Bilancio del 2019 comporterà numerose modifiche in quel che è il modus vivendi dell’italiano a 360°. Tra manovre ritenute dai più necessarie e manovre desiderate (e chiamate) a furor di popolo lo Stato Italiano potrebbe incorrere nell’inverosimile situazione di non avere abbastanza soldi per far fronte a tutte queste promesse in quello che può essere il 2019.
Il principale obiettivo del Governo sarà quello di evitare un ulteriore aumento dell’IVA. Per poterlo fare urge trovare qualcosa come 12,5 Miliardi di Euro onde evitare che la stessa passi dal momentaneo 22% al 24,2% del 2019 e addirittura al 25% nel 2021.
In ogni caso andiamo a vedere quali saranno le principali riforme previste nella Legge di Bilancio del 2019:
La riforma delle pensioni e quota 100 – ci si riferisce alla somma tra l’età contributiva e quella anagrafica al fine di raggiungere la tanto ambita pensione in tempi ritenuti quantomeno decenti. Questa manovra costerebbe allo Stato circa 7-8 Miliardi di euro ma con ogni probabilità verranno inseriti dei paletti al fine di fare una significativa scrematura;
Il reddito di cittadinanza – vero e proprio cavallo di battaglia della campagna elettorale del Movimento 5 Stelle pone come obiettivo quello di dare un sussidio a tutte le famiglie bisognose che si aggira intorno ai 780€ mensili, ritenuto il contributo minimo per uscire da quella che viene definita come soglia di povertà;
La pace fiscale – il Governo Conte si è posto come ulteriore obiettivo quello di trovare una pace fiscale con l’intera popolazione. Il fine da raggiungere, infatti, è quello di riuscire a sanare e quindi chiudere tutte le cartelle di Equitalia che gravano sugli italiani e per farlo sono state identificate strade differenti:
- Saldo e Stralcio delle cartelle di Equitalia per tutti coloro che conoscono una situazione economica estremamente grave;
- Rottamazione per tutte le cartelle esattoriali nate nel periodo che intercorre tra il 2000 e il 2017;
- Condono cartelle fino a mille euro per tutte quelle cartelle pari o inferiori a tale cifra che però siano state emanate tra il 2000 e il 2010;
- Definizione agevolata per tutti gli avvisi di notifica o rettifica e atti di recupero non ritenuti idonei.
Cenni sulla lotta all’evasione
In Italia l’evasione fiscale rappresenta un problema molto serio per le finanze dello Stato e, per tanto, negli ultimi anni sono state prese varie misure per arginarla, contesto in cui si introduce anche la manovra fiscale voluta dal Governo Conte. In particolari, tali provvedimenti riguardano l’applicazione di strumenti che prescindono dalle risultanze contabili (come ad esempio studi di settore e il “redditometro”), divieto di utilizzo del contante per somma superiore a 3.000,00€, diritto di accesso semplificato da parte del Fisco ai movimenti bancari, incassi facilitati da parte del Fisco di somme contestate come evasioni.
Speriamo di avervi chiarito tutto sulla flat tax per le famiglie.