Nell'ambito dei finanziamenti a particolari categorie sociali, un occhio di riguardo da parte di Governi nazionali ed internazionali è rivolto ai Fondi Europei, fondi statali e fondi regionali, per l'imprenditoria, in particolare quella giovanile.
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- Oggetti del finanziamento per i giovani: come aprire un'impresa col fondo giovani
- Imprenditoria giovanile: requisiti per accedere alle risorse di un finanziamento per giovani imprenditori
- Il microcredito dedicato all'imprenditoria dei giovani
- Il ruolo della BCE e i fondi a banche e imprenditoria giovanile
- Agevolazioni per giovani coppie previste dal Governo
- A chi rivolgersi: le banche convenzionate
- Non solo il “fondo giovani”, ma anche fondi regionali
- Imprenditoria giovanile: ecco le possibilità per le nuove imprese
- Legge 29 marzo 1995 n. 95 e sviluppo dell’imprenditorialità giovanile
- Legge 28 novembre 1996 n. 608 sul prestito d’onore all'Imprenditoria giovanile
- Prestiti al commercio per agevolare l'Imprenditoria giovanile
Grazie alla legge 95/1995, il Governo ha previsto lo stanziamento di fondi europei, fondi statali e fondi regionali destinati all'imprenditoria giovanile. Tale legge mette a disposizione un totale di quasi 2 milioni e 600 mila euro per tutti i giovani che vogliano aprire Partita IVA con regime agevolato o regime forfettario e cimentarsi nell'attività imprenditoriale ma non hanno abbastanza fondi per realizzare l'impresa.
Attualmente le regole sono in parte cambiate, o meglio aggiornate, attraverso una serie di decreti. In primis, il D.L.. del 21 aprile 2000, n. 185 sugli "Incentivi all'auto-imprenditorialità e all'autoimpiego", in attuazione dell'articolo 45, comma 1, della legge 17 maggio 1999, n. 144; ulteriori novità sono state introdotte dal Decreto 295/2001, "Regolamento recante criteri e modalità di concessione degli incentivi statali a favore dell’autoimpiego".
Oggetti del finanziamento per i giovani: come aprire un'impresa col fondo giovani
I fondi europei, fondi statali e fondi regionali per le nuove imprese o startup sono rivolti a società o cooperative di giovani che abbiano deciso di aprire partita IVA con regime agevolato o regime forfettario e intraprendere una attività di servizio presso uno dei seguenti settori lavorativi:
- turismo
- tutela dell'ambiente
Per poter operare in questi settori, le risorse sono finalizzate innanzitutto all'acquisto del terreno e la realizzazione delle infrastrutture e degli impianti necessari alla costruzione fisica dell'impresa. Per questo motivo, i fondi previsti per gli imprenditori fra i 18 e i 35 anni di età consistono in un investimento totale di circa 500 mila euro, costituiti da contributi a fondo perduto e mutui a tassi agevolati.
Imprenditoria giovanile: requisiti per accedere alle risorse di un finanziamento per giovani imprenditori
Per poter accedere a questo tipo di finanziamenti (contributi a fondo perduto o mutui a tasso zero) varati dal Governo grazie all'aiuto dell'Unione Europea, la domanda deve pervenire in maniera consona e soddisfare determinati requisiti previsti dai bandi. Innanzitutto, la maggioranza assoluta dei destinatari deve essere composta da giovani fra i 18 e i 29 anni, oppure la totalità dei richiedenti non deve superare i 35 anni di età.
Sono rivolti esclusivamente a soggetti che possiedono una partita iva con regime agevolato o regime forfettario residenti nei territori in cui si applica la legge. Anche la sede legale, la sede operativa e quella amministrativa devono rientrare nell'ambito di applicazione della legge. Non sono previsti finanziamenti per ditte individuali o società con un unico socio, o ancora società di fatto.
Imprese a cui sono rivolti le agevolazioni per giovani
Finanziamenti ed agevolazioni possono essere richiesti se le nuove attività o startup rientrano nei seguenti settori: produzione di beni agricoli, artigianali e industriali; fornitura di servizi ad imprese terze.
Nessun fondo è quindi destinato a nuove imprese legate a pubbliche amministrazioni o ai servizi alle persone, nè a quella serie di attività legate ai settori della formazione, del turismo e del commercio.
Grazie alla legge 236, la richiesta da parte dei giovani si è di fatto snellita e semplificata. Infatti, la legge pone come obiettivo quello di favorire nuove società o startup e cooperative realizzate da soggetti fra i 18 ed i 35 anni, garantendo la facilità di accedere a un tesoretto dedicato.
Per accedere ai fondi di investimento per l'imprenditoria, i giovani devono risiedere nei territori di applicazione della legge a partire dal 1 gennaio 1994. Naturalmente, l'accesso ai fondi per l'imprenditoria è garantito solamente se anche la sede legale e operativa, nonchè quella amministrativa, fanno parte del territorio suddetto. Nel corso degli ultimi anni, i fondi per l'imprenditoria hanno permesso a migliaia di giovani di aprire attività; fondi che possono provenire da diversi enti presenti sul territorio: Comune, Provincia, Regione, ovvero la Comunità Europea.
Imprenditoria giovanile: come fare domanda per i finanziamenti giovanili
Bisogna presentare un piano di impresa direttamente a Sviluppo Italia S.p.A. - Area Creazione d'Impresa e Promozione di Lavoro Autonomo, in Via Pietro Boccanelli, 30, Roma.
All'interno dell'ambito finanziario, è fondamentale saper compilare una cambiale, un documento spesso adoperato come garanzia nei pagamenti durante transazioni creditizie. Per approfondire, vi rimandiamo alla nostra analisi dettagliata sull’argomento.
Il microcredito dedicato all'imprenditoria dei giovani
Si tratta di fondi di imprenditoria a sostegno di microimprese, in forma giuridica di cooperative, società di persone e ditte individuali, costituite e già operanti o in fase di avvio d'impresa, volto a contrastare l'economia sommersa e a sostenere la nuova occupabilità. Il microcredito si rivolge a microimprese in fase d'avvio o già costituite, ad elevato rischio finanziario.
E’ anche un credito di emergenza per affrontare bisogni primari dell'individuo, volto a contrastare la povertà e l'esclusione sociale con la concessione di piccoli prestiti, oppure un sostegno a persone sottoposte ad esecuzione penale intra o extra muraria, o ex detenuti da non più di 24 mesi. Il contributo è concesso sulla base dell'ordine di arrivo delle domande presso le banche convenzionate.
La prevenzione del fenomeno dell’usura
Destinato ai settori dell’artigianato, del commercio, dell’industria, dell’agricoltura, è un fondo ripartito in due quote: una quota per il finanziamento di attività di prestazione di garanzia alle banche e agli istituti che concedono finanziamenti per la prevenzione del fenomeno dell'usura; una quota per finanziare le prestazioni di assistenza legale e consulenza finalizzate a sostenere i soggetti vittime del delitto di usura e le potenziali vittime dell’usura. Il 40% del fondo è destinato a finanziare gli interventi della prima quota, mentre il 60% è destinato a finanziare gli interventi della seconda quota.
Donne protagoniste
Un’economia tutta nuova che vede le donne protagoniste: esistono infatti diverse modalità che permettono di poter accedere ai fondi stanziati dalla Regione Lazio per l'Imprenditoria femminile, per quanto riguarda determinati codici ateco.
Il ruolo della BCE e i fondi a banche e imprenditoria giovanile
Esiste un istituto finanziario che è nato per regolare e controllare il corretto andamento e la corretta fruizione ed emissione dell'euro in tutti i Paesi appartenenti alla Comunità Europea; tale istituto è la Banca Centrale Europea. Meglio conosciuta con la sigla BCE, la Banca Centrale Europea viene fondata l'1 gennaio 1999 attraverso la cessione da parte delle banche degli undici paesi membri dell'Unione Europea di alcune importanti attività di controllo.
La Banca Centrale Europea si occupa in definitiva di monitorare la stabilità dell'euro, di controllare il corretto funzionamento delle dinamiche di pagamento, stabilendo anche le giuste direttive per una corretta politica monetaria. Recentemente la Banca Centrale Europea ha attuato una politica monetaria di sviluppo legata a diverse risorse europee e che ha investito tutti i Paesi membri dell'Unione, compresa l'Italia.
I principali aiuti della BCE promossi ed erogati
La Banca Centrale Europea dispone sostanzialmente di due portafogli: quello delle risorse proprie, che consente di ottenere un reddito utile alle spese di natura operativa e a coprire eventuali perdite monetarie ed il portafoglio delle riserve ufficiali, utile ai cambi monetari e finanziari con Paesi che hanno valute diverse dall'euro.
Tra i fondi della Banca Centrale Europea c'è inoltre la gestione dei fondi pensione e tutto ciò che concerne tale campo di applicazione monetaria e quello relativo alla gestione del rischio che è suddiviso in quattro aree di competenza ben distinte: definizione dei limiti per i rischi di mercato e di credito, conformità, misurazione e segnalazione dei risultati, allocazione strategica degli Investimenti.
Le novità sulla BCE per l'Imprenditoria giovanile
Il direttore generale dell'ABI, Giovanni Sabatini ha annunciato che i fondi BCE verranno utilizzati in Italia per attuare opere di finanziamento ad imprese e famiglie.
Il CEO di Intesa Sanpaolo Enrico Cucchiani ha invece affermato che i fondi della Banca Centrale Europea, che le banche hanno ottenuto sotto forma di finanziamenti a tre anni, saranno usati per l'acquisto di titoli di stato del debito pubblico e per l'emissione di un nuovo credito.
I fondi della Banca Centrale Europea relativi all'operazione p/t erogati alle banche italiane ammontano a 116 miliardi su 489 totali. È necessario infine sottolineare che sul versante dello Stato italiano le garanzie sui bond bancari che andranno riscattati presso la Banca Centrale Europea non rappresentano debito pubblico.
Ripartizione generale dei finanziamenti
I contributi a fondo perduto e i mutui agevolati o a tasso zero sono le principali forme, come abbiamo visto, di agevolazioni per i giovani imprenditori. A seconda della regione italiana di appartenenza dell'impresa che si sta per avviare, determinata dal codice ATECO, è possibile ricevere una maggiore o minore copertura finanziaria. Di solito, le somme che vengono erogate oscillano al sud fino a coprire il 90% dell'investimento, mentre al centro nord si arriva all'80% per quanto riguarda il settore agricolo, e al 70% per tutti gli altri settori.
Agevolazioni per giovani coppie previste dal Governo
Comprare casa sembra ormai per molti un desiderio irrealizzabile, soprattutto per i giovani, fortemente colpiti dalla precarietà del presente dovuta dalla crisi economica. Proprio per questo motivo, qualche tempo fa, il Governo ha stanziato un fondo per agevolare l'acquisto di una prima casa alle giovani coppie.
Il fondo è stato stanziato dal Dipartimento della Gioventù e del Servizio Nazionale della Presidenza (ora Dipartimento della Gioventù e del Servizio civile Nazionale) del Consiglio dei Ministri ed ha interessato lo stanziamento di ben 50 milioni di euro, con l'obiettivo di consentire ai giovani l'accesso a un finanziamento per l'acquisto di una prima casa.
Le agevolazioni sono rivolte alle giovani coppie sposate o ai nuclei monogenitoriali con figli minori a carico. Per beneficiare del finanziamento non bisogna superare l'età di 35 anni (requisito necessario per entrambi i coniugi) ed un reddito ISEE di 40 mila euro.
Come richiedere le agevolazioni per famiglie
Per richiedere l'accesso al fondo è necessario non essere in possesso di altri immobili adibiti ad uso abitativo.
Il fondo può essere richiesto per un mutuo per l'acquisto di una prima casa. Tuttavia non si può fare domanda di accesso al fondo per l'acquisto di abitazioni signorili (categoria catastale A1), ville (categoria catastale A8), castelli e palazzi (categoria catastale A9) ed immobili di lusso (aventi caratteristiche esplicitate nel decreto del Ministero dei lavori pubblici in data 2 agosto 1969. Inoltre la superficie dell'immobile non può superare i 95 metri quadrati.
L'ammontare del finanziamento non può superare i 200.000 euro ed il tasso applicato al mutuo per comprare casa sono stabiliti dai singoli istituti bancari entro i termini dell'accordo tra il Dipartimento della Gioventù, il Servizio civile nazionale e l'ABI.
Inoltre secondo tale accordo i finanziatori si impegnano a non richiedere ulteriori garanzie oltre l'ipoteca sull'immobile e le garanzie fornite dallo Stato.
A chi rivolgersi: le banche convenzionate
Le banche aderenti al momento sono: Banca Credito Cooperativo di Cambiano, Banca Padovana, Banca di Credito Cooperativo Valpolicello Benaco, Cassa Rurale Rabbi e Caldes Banca di Credito Cooperativo, Banca di Credito Cooperativo di Pergola, Banca di Ancona Credito Cooperativo, Banca di Credito Cooperativo Romagna Est, Cassa Rurale ed Artigiana di Brendola,
Banca di Credito Cooperativo Gambatesa, Banca di Credito Cooperativo di Cherasco, Banca di Credito Cooperativo Orobica Condizioni, Banco di Credito P. Azzoaglio S.p.A., Banca Cremasca, Banco di Credito Cooperativo “San Michele”, Banco di Credito Cooperativo di Monterenzio, Cereabanca 1897, Banco di Fano, Cassa di Risparmio di Cesena, Banca Popolare "S. Angelo", Banca di Credito Cooperativo di Sant'Elena, Banca di Credito Cooperativo Vignole e della Montagna Pistoiese, Monte dei Paschi di Siena, Banca del Metauro, Banca Veronese, Banca Popolare di Puglia e Basilicata.
Non solo il “fondo giovani”, ma anche fondi regionali
Anche se il Fondo stanziato da governo rappresenta la soluzione più “nota” di mutui agevolati ai quali possono rivolgersi le giovani coppie, non bisogna trascurare le condizioni di favore che sono state invece introdotte con il plafond casa, che invece va a premiare principalmente le famiglie numerose (per cui non è detto che i giovani vengano esclusi essendo, al contrario, soggetti privilegiati). Da segnalare, al riguardo, la presenza di accordi particolari tra le banche con peso territoriale e le amministrazioni locali, che permettono di ottenere anche delle forme di contribuzione a a tasso zero o a fondo perduto. Gli svantaggi di questa ulteriore forma di agevolazione sono due: bisogna controllare che siano cumulabili con altre iniziative similari; gli importi concessi non sono mai molto elevati, e di norma arrivano al massimo ai 30 mila euro.
Imprenditoria giovanile: ecco le possibilità per le nuove imprese
Attualmente, con la crisi lavorativa, aprire un'attività in proprio, potrebbe rivelarsi una buona alternativa. Sicuramente aprire un'attività e Diventare Imprenditore, può non risultare semplice, ma se si hanno a disposizione soldi, tempo e passione, è possibile creare un'impresa valida e in grado di emergere con i propri prodotti nel relativo mercato.
I finanziamenti per le imprese vengono regolati dalla legislazione nazionale e, conseguentemente, sono "offerti" dallo Stato o dalle amministrazioni locali. Ogni legge che abbia per oggetto i finanziamenti alle imprese prevede requisiti diversi e specifici, cosicché è possibile ottenere finanziamenti sia per un'attività di impresa appena costituita, sia per una società preesistente.
I finanziamenti per la formazione di nuove imprese vengono solitamente elargiti con un tasso d'interesse "agevolato", molto più basso, cioè, di quello che si otterrebbe rivolgendosi a una banca. In molti casi è previsto un periodo iniziale di "preammortamento", durante il quale non vanno restituite quotazioni del capitale prestato ma solamente gli interessi che maturano sullo stesso. I prestiti, comunque, devono essere coperti da una garanzia reale ed è per questo che vengono concessi solitamente dopo l'avvio dell'attività in questione. Un esempio di finanziamento è quello definito "contributo a fondo perduto", calcolato il più delle volte in percentuale sulle spese ammissibili. Tale finanziamento non prevede nè la restituzione del patrimonio prestato nè tantomeno il pagamento degli interessi.
Legge 29 marzo 1995 n. 95 e sviluppo dell’imprenditorialità giovanile
Questa legge è nata per agevolare la formazione di nuove aziende gestite da giovani. Infatti, le imprese che intendono usufruire dei prestiti derivanti da tale legge devono essere costituite da soggetti di età compresa tra i 18 ed anni 35 anni. La residenze dei titolari e della sede dell’impresa devono poi ricadere nelle zone c.d. "depresse" dalla Comunità Europea.
Finanziamenti per giovani agricoltori
A differenza della legge che prevede prestiti per le sole aziende di nuova costituzione, con la l. 135/1997 le agevolazioni diventano a portata di mano. Possono infanti richiedere i finanziamenti:
- imprenditori agricoli a titolo principale
- giovani che subentrano nella conduzione di una azienda agricola (assumendosi le intere responsabilità della gestione) di un parente fino al secondo grado.
Questa legge, dunque, finanzia ammodernamenti e ampliamenti di imprese preesistenti nel caso in cui i titolari abbiano un’età compresa tra i 18 ed i 35 anni.
Legge 28 novembre 1996 n. 608 sul prestito d’onore all'Imprenditoria giovanile
Questa legge concede finanziamenti alle imprese individuali. Usufruiscono del prestito d’onore anche i Lavoratori socialmente utili residenti in Italia. Il prestito d'onore è volto a favorire la creazione di tre differenti tipologie di finanziamenti:
- per la creazione di una microimpresa
- per il lavoro autonomo
- prestito d'onore per franchising.
Il più richiesto tra questi è il secondo, che gode di un contributo massimale erogato di euro 25.800, somma di cui si considera a fondo perduto fino al 40%, mentre il restante è da restituire attraverso un mutuo a tasso agevolato.
Prestiti al commercio per agevolare l'Imprenditoria giovanile
Per gli imprenditori che operano nel settore commercio, sono previsti bandi e finanziamenti volti ad ampliare, migliorare, ristrutturare l'impresa o alla sua formazione ex novo. Tra le varie normative vigenti in merito ai finanziamenti al commercio ci sono gli incentivi statali all'esportazione (legge 83/1989); i finanziamenti di programmi di penetrazione commerciale all'estero (fondo 394/81); incentivi statali fiscali per il commercio (l. 449/1997, art. 11); agevolazioni per l'acquisto o il leasing di nuove macchine utensili o di produzione (legge Sabatini).
Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha inoltre deciso di sostenere, in collaborazione con Italia lavoro S.p.A., le piccole e medie imprese italiane appartenenti al settore del commercio, per incentivare sia l'inserimento occupazionale che l'assistenza, la consulenza e la creazione d'impresa. Infine, la legge 488/1992 mira a riqualificare e modernizzare le imprese commerciali nelle aree depresse del territorio nazionale, mediante la concessione di finanziamenti agevolati e contributi in conto capitale.
Possono richiedere un finanziamento per il commercio tutti i soggetti facenti parte del settore, siano essi imprese singole o associate. I finanziamenti erogati dalla Banca Europea degli Investimenti sono destinati alle piccole e medie imprese e sono finalizzati:
- a progetti di acquisto o di realizzazione di immobili;
- all'acquisto di impianti, macchinari e attrezzature di qualsiasi genere da utilizzare per attività di produzione e/o commercializzazione di beni e servizi.
I requisiti per l'accesso sono:
- numero di addetti inferiore alle 250 unità;
- fatturato annuo non superiore ai 50 milioni di euro o, in alternativa, totale di bilancio (prima dell'avvio a realizzazione del progetto) non superiore a 43 milioni di euro;
- imprese non partecipate per più di un quarto da una o più aziende od enti che a loro volta siano definibili come PMI (ad eccezione delle società o degli enti il cui scopo sia promuovere l'attività delle piccole/medie imprese).
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